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Di: Alternativa Socialista Paraguay
Come studenti, lavoratrici e militanti rivoluzionari, alziamo la nostra voce con forza e convinzione per esprimere la nostra più profonda solidarietà al popolo palestinese, che da oltre 75 anni resiste eroicamente all’occupazione, all’apartheid e ai massacri sistematici perpetrati dallo Stato sionista di Israele.
Mentre Gaza viene ridotta in macerie, con migliaia di morti, sparizioni forzate, ospedali distrutti e crimini di guerra documentati da molteplici organismi internazionali, il governo del Paraguay sceglie di schierarsi con i genocidi. Il recente ripristino delle relazioni diplomatiche e della cooperazione con Israele, promosso dal governo di Santiago Peña, è un affronto alla dignità dei popoli e una vergogna nazionale.
Denunciamo questo accordo per quello che è: un’alleanza reazionaria che rafforza il militarismo, la sorveglianza repressiva e gli affari sporchi del capitalismo globale. Israele non è solo una potenza occupante, ma un laboratorio di tecnologie di guerra e controllo sociale, che esporta a regimi autoritari e repressivi in tutto il mondo. Il Paraguay, avvicinandosi a Tel Aviv, si allinea alla strategia dell’imperialismo e dei suoi partner regionali.
Questi patti non ci rappresentano. Nelle università, nei quartieri e nelle strade, ci opponiamo attivamente al genocidio e al silenzio complice dei governi. Come donne lavoratrici, non dimentichiamo che le donne e i bambini palestinesi sono vittime di violenza armata, sessuale e strutturale. Come giovani organizzati, non dimentichiamo che nessun studente palestinese può studiare e non accettiamo la normalizzazione dei crimini sionisti né la criminalizzazione di coloro che resistono in tutto il mondo in solidarietà.
Chiediamo:
La rottura immediata di ogni accordo diplomatico, commerciale o militare tra il Paraguay e Israele.
La fine dell’occupazione e del genocidio contro il popolo palestinese.
Il processo e la punizione di Netanyahu e di tutti i responsabili di crimini di guerra.
Per una Palestina unica, libera, laica, socialista e dal fiume al mare, con il ritorno di tutti i rifugiati.
Chiediamo a tutte le organizzazioni studentesche, femministe, dei lavoratori e dei diritti umani di unirsi a una campagna unitaria di solidarietà con la Palestina e di ripudio attivo del regime sionista e dei suoi alleati nella nostra regione.